Cosa significa …

“I miti di faccia”
I salmi definiscono “il mite” qualcuno che è nel bisogno, schiacciato e umiliato (Sal 24,9; 33,3). Questo fu il modo nel quale Gesù entrò a Gerusalemme: lo sposo viene mite e seduto su un puledro (Mt 21,5). La sua entrata fiancheggiata dalle persone che lo salutavano con i rami e i vestiti stesi sulla strada, rammentava una vecchia profezia sul nuovo re. Ma quale re?
Per quanto fu solenne la sua entrata Gesù non entrò su una carrozza ma su un puledro. Gesù entrò non come uno con la “puzza sotto il naso” che fece pesare a tutti la sua importanza.
Che bel modo per impressionare tutti con la propria umiltà!
Molti danno l’apparenza di una persona umile e docile quando puntano al potere, alla promozione, all’onore, però in fondo questo è un altro modo per farsi apprezzare dagli altri. Ma quanto è umile, dolce, semplice! E io come sono? Mi comporto da docile quando mi conviene?

“I miti di cuore”
Matteo fa un passo avanti. L’evangelista descrive con questa parola il cuore e lo spirito di Gesù: Gesù è dolce ed umile di cuore (Mt 11,29). Se uno avesse scavato fino in fondo, fino al midollo di Gesù, fino a lì dove uno è così come è, allora cosa avrebbe trovato? Matteo dopo tutta la sua lunga esperienza con Gesù dice che il cuore di Gesù fu riempito di dolcezza e di mitezza. Non è un comportamento che Gesù assunse quando doveva dare il buon esempio, ma essere mite fu il suo modo di vivere, di pensare, di pregare, di parlare, di giocare.

“Carta d’identità dei miti”
Quando San Pietro descrive come dovrebbe essere un vero cristiano, semplicemente dice che nel suo cuore dovrebbe regnare uno spirito mite e tranquillo (1 Pietro 3,4).
“Il mite” descrive una persona di carattere gentile, umile, mansueto, dolce. Però non è una persona passiva, per la quale tutto va bene, che non si vuole sbilanciare, che preferisce sottomettersi perché è più semplice essere d’accordo con tutti che seguire la propria strada. Il termine “mite” descrive una persona dolce ma sollecita, gentile ma premurosa e riguardosa. Tutti, alti e bassi, ricchi e poveri, belli e deformati, tutti possono trasformarsi in dolci e miti. Per diventare mite di cuore, ci vuole solo una cosa: AVERE IL CUORE.

“Erediteranno la terra” con la spada o con il cuore

Il termine “ereditare” descriveva prendere il possesso di, conquistare la terra. Il popolo di Israele sconfisse le nazioni Cananee, le sterminò a fil di spada e così ereditò la terra.
Anche il re Acab e sua moglie Gezabele, orchestrarono un processo falso nel quale forzarono gli anziani ad accusare Nabot di essere un blasfema. Dopo aver ucciso Nabot, il re ereditò la sua vigna (1 Re 21).
Che contrasto! Come uno mite e dolce può conquistare la terra? La terra si eredita con le armi, con l’astuzia, con la forza, con la diplomazia e la scaltrezza, non con l’umiltà e la dolcezza! Ma sì. Questo è il modo in cui si eredita la terra, ma non qualsiasi terra, ma la terra del regno di Dio.

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La testimonianza

Come è nata la proposta di questi incontri è molto semplice.
Quando sono stata nominata Comm.ria Naz.le (ottobre 1989), dopo un’esperienza
in regione come incaricata Branca Coccinelle, ho trovato una pattuglia nazionale
smembrata e poco affiatata, così il mio primo impegno è stato quello di darle solidità
ed entusiasmo.
Credo di esserci riuscita perché ho trovato ragazze aperte, motivate e piene di buona
volontà. Allora (a 50 anni) potevo essere la loro mamma!
L’esperienza che però mi ha aiutata molto nel mio servizio è stata quella ereditata
dall’appartenenza all’A.G.I.,dove sono stata Inc. Branca Coccinelle per il
Trentino A/A. Ho collaborato con Anna e Marilena e ho respirato le difficoltà della nascente branca.
Gli incontri nazionali di quel tempo erano attesi con tanto entusiasmo; la
voglia di rivedere le amiche incontrate ai campi scuola hanno cementato amicizie durature.
Lo spirito quindi che ha animato le prime pattuglie naz.li è stato questo: formare delle Capo
prima di tutto amiche, poi sarebbe venuto il resto: collaborazione, spirito di servizio , aiuto
reciproco ecc.
E’ nato perciò il desiderio di ripetere questa esperienza con le Capo di tutta l’Italia
per vivere la gioia di sentirsi parte viva della nostra associazione,
per approfondire alcuni aspetti del metodo,sentendo anche il parere delle
Capo che in prima persona sono a contatto con le bambine.

Giovanna Bramini, la prima Commissaria Nazionale

Beati i miti – Padre Ivanpdf

 

Test per i miti del cuore:

1. Sono umile nel mio cuore o solo sulla mia faccia quando devo dare il buon esempio alle bambine?

2. Credo che la mitezza sia il modo di vivere?

3. Che tipo di terra voglio ereditare?

4. Che compromessi sono pronta a fare per conquistare la mia terra promessa?

5. La mia dolcezza e la mia mitezza hanno un secondo fine, oppure sono solo un’altra faccia della mia insicurezza?

La nostra croce Scout…

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Tagliate un’altra punta della croce Scout. Sul retro bianco, provate a disegnare una cipolla con molti strati. Colorate ogni strato con un colore diverso. Ogni strato di cipolla è un strato del mio cuore. Poi, per favore, prendetevi 5 minuti e ponetevi la domanda: se uno scavasse fino in fondo al mio cuore, cosa troverebbe? Disegnatelo nel centro della cipolla.

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