Incontro Nazionale Capi Riparto 2019
“Ho sete”

“Eccola qui…Soriano! Di nuovo a casa, pronti per una nuova avventura.

Finalmente…di nuovo il fragore del pioppo e l’umido profumo della brezza che increspa il laghetto.
Sono mesi ormai che ci prepariamo per questo evento; è arrivato il momento di mettersi all’opera!
Arrivano i primi Capi Riparto, tante facce nuove e sorridenti. Chi troverò in Squadriglia con me?”
Eccoli che arrivano. Un alto, uno basso, uno zoppo. Manca solo quello con la benda sull’occhio e siamo apposto!
Il fatto che arrivino un po’ alla volta è utile per imparare più facilmente i nomi e incominciare a conoscerci.
“Michele, Matteo, Giuseppe, Rosario, Nicola, Niccolò, Stefano e Salvatore, ben arrivati!”
Sin da quando ero Capo Squadriglia non ho mai trovato niente di meglio che partire con un canto per creare subito un clima di allegria e prepararsi a mettere le mani in pasta…
Prima di cominciare a mettersi a lavoro però è importante che ognuno sappia bene cosa fare e si renda utile e propositivo; per cui è indispensabile ripartire subito gli incarichi e i posti d’azione.
Prima cosa da fare: costruirci il rifugio per la notte ed il nostro angolo cucina!
Via dunque con la preparazione di tutto l’occorrente: picchetti di corniolo, paletti di acero e nocciolo, e un bel ramo biforcuto per la cucina a “gru”.
Tutto procede a meraviglia e fra un canto e l’altro aumenta l’appetito. E man mano che prepariamo i ciocchi di legno sui quali cucinare a riverbero le trote, si incominciano a sentire i primi brontolii dei più affamati.
Ma non è ancora tempo di accendere il fuoco e cucinare…con un piccolo gioco conosciamo meglio alcune delle essenze più diffuse della zona (castagno, pioppo e roverella) per scegliere al meglio la legna da utilizzare.
Subito dopo cena, il principio di abbiocco è stroncato sul nascere dal canto che ci richiama al bivacco serale.
Il fuoco, i canti e l’allegria fanno riecheggiare nei cuori il motto dell’uscita “ho sete” e una breve marcia all’azimuth accompagna la nostra Alta Squadriglia nel campo insieme alle altre, dove Gesù sta per essere esposto nell’ostensorio.
Da quel momento, le Alte Squadriglie si alterneranno per tutta la notte per stare in compagnia del Santissimo.
E mentre proprio noi, di notte, siamo lì davanti a Lui incomincia la pioggia. “Ho sete” ed eccoci qui ad abbeverarci alla Fonte. E quest’acqua che tempesta dall’alto sembra volerci dire: ecco acqua per voi in abbondanza. Bellissimo! La preghiera è stata intensa.
Il resto della notte è un riconoscimento al nostro lavoro: i rifugi ci hanno conservati all’asciutto. Una piccola tregua nel cielo mattutino ci consente di prepararci per la celebrazione del mattino; con la Parola di Dio e le riflessioni di Don Marco partecipiamo all’Eucarestia per trovare ancora una volta risposte alla nostra domanda “ho sete”.
Carichi per il nuovo giorno, con il morale più alto delle nubi grige, cominciamo la nostra riunione di Alta Squadriglia. Giochi, canti e momenti di formazione personale si susseguono e il tempo passa velocemente, anche se negli occhi di tutti, brillanti per la gioia di essere ritornati un po’ esploratori, si vede che si vorrebbe rimanere ancora un po’ insieme, a Vivere lo scoutismo.
Al termine della riunione, ci si sveste dei panni da Esploratore e, da Capi, riviviamo i vari momenti dell’incontro per approfondire e riflettere sugli obiettivi e gli strumenti proposti nelle attività.
Il sole è alto – anche se nascosto – quando ci si riunisce tutti al quadrato finale, dove Lorenzo ci saluta con affetto e ci consegna, oltre ad un prezioso acciarino, una bella carica di entusiasmo da trasferire in dono agli Esploratori che ci aspettano a casa.
Mario Scarano
Incaricato Branca Esploratori Regione Est