Carissimi,
a volte si parla di coinvolgere i genitori nelle attività scout: alle feste di Gruppo, al Campo Estivo, alle riunioni… e di far capire loro cos’è davvero lo scautismo.
Alle feste di Gruppo li coinvolgiamo con giochi e attività, al Campo Estivo magari con un aiuto nella gestione logistica dei materiali, alle riunioni per raccontare il nostro metodo e condividere le nostre intenzioni educative.
Con i Lupetti ho vissuto un’attività speciale: una giornata dedicata alla Festa del Papà, con i papà.
Il Branco si è trovato puntuale, ogni Lupetto accompagnato dal proprio papà. Per chi non poteva esserci, o per altri motivi familiari, uno zio molto presente è andato benissimo.
Dopo aver partecipato insieme alla Santa Messa, ci siamo ritrovati per iniziare con un semplice gioco con la palla. I genitori non si fanno pregare: entra subito in scena un sano e simpatico agonismo. È proprio lì che sento una frase che mi colpisce: “Passa, papà!”
Potrebbe sembrare banale, ma per me è stata fantastica. Rifletto: se da piccolo avessi potuto vivere un momento così con mio padre, ne sarei stato felice. “Passa, papà” … quanto significato può esserci in una frase così semplice.

Ho visto negli occhi dei Lupetti qualcosa di speciale, uno specchio sincero che mi ha riempito il cuore.
Pausa merenda, ma anche qui è tutto gioco: una gara con i papà per creare il panino più “lupetto”. Scatenamento totale: piccoli “forni” spuntano come germogli! Panini a forma di testa di lupo, pomodorini tagliati con cura sotto lo sguardo attento dei papà, insalata, cibi sani e naturali… niente patatine, cioccolata o merendine. Alla fine del tempo, si decreta il vincitore. Ma Akela cala l’asso dalla manica: vincono tutti! Perché la “preda” più importante della giornata è aver fatto qualcosa insieme al proprio papà.
Grandi sorrisi, foto che ne immortalano le espressioni, occhi lucidi e pieni di orgoglio.
Poi, un altro gioco: i Lupetti si tengono per mano con i propri papà, corrono, si divertono, cercano di non essere colpiti dall’altra squadra. Li vedi muoversi, fianco a fianco, protetti, uniti, felici di aver schivato un colpo… o di essere colpiti insieme, senza rammarico. Un breve canto, un momento di respiro… e si ricomincia.
Arriva un mastro falegname in cerca di aiutanti: con una staffetta, i papà aiutano i figli a piantare dei chiodi su una tavoletta, usare la carta abrasiva per cancellare il proprio nome scritto a matita, utilizzare la pinza per ritogliere i chiodi. I papà danno indicazioni, mostrano come tenere il martello, rassicurano, insegnano. È un primo tentativo, semplice ma profondo, di trasmettere esperienza. L’attività giunge al termine. Al cerchio finale, ogni papà è fianco a fianco del proprio Lupetto per la preghiera, e poi dietro di loro per il Grande Urlo ad Akela.
E poi, l’ultima sorpresa, la chicca finale è l’ultimo asso per fare cappotto; ancora una volta lo lancia nel cerchio Akela con semplicità: un cartoncino su cui ogni coppia potrà scrivere una buona azione da fare insieme al proprio papà, da imbucare nella cassetta delle B.A. alla prossima riunione.
Un’idea semplice, ma grande: la riunione continua anche a casa.
Chi si è divertito di più? I Lupetti? I papà? Forse entrambi. C’era davvero un bel clima di Famiglia Felice. Una Festa del Papà riuscita alla grande. Tempo fa, avevo letto qualcosa sulla “Festa dei Papà in Branco”, che si poteva fare… Pensavo fossero cose di altri tempi… ma c’è sempre tempo per ricredersi.
E ora che ci penso… perché non farlo anche per le mamme? Che sbadato! Nulla di nuovo: l’idea di festeggiare la mamma è già scritta da lungo tempo. Dove? Una sigla come indizio per dei abili cacciatori come voi: MdL…
Buona Caccia!
Won-tolla
Pubblicato il 27/08/2025