Giovanni non stava più nella pelle. Si era unito al Branco da pochi mesi, ma Akela e tutti i Vecchi Lupi si erano rivelati una sorpresa… tanti giochi nuovi non li aveva mai visti! Si stava rapidamente avvicinando il Natale e, visto che a scuola la maestra aveva appena spiegato cos’è una lettera e come si scrive, Giovanni aveva deciso di scrivere ad Akela per ringraziarlo di tutti quei sabati così divertenti!

Quel sabato Giovanni fermò Akela: “Akela! Ma tu dove abiti?”
“Giovanni ma cosa mi chiedi?”
“Mi serve sapere dove abiti… L’indirizzo!”
“Ah… allora scrivi: Via Seeonee numero zero! Eheheheh!”
“Ma Akela… mi serve l’indirizzo vero!”
“Giovanni… come fa un Lupo della Giungla ad avere un indirizzo? Adesso scusami che devo andare a cacciare una preda!” e Akela corse via, lasciandolo con un palmo di naso.

Giovanni chiese il nome e l’indirizzo di Akela anche agli altri Lupetti, ma nessuno lo aiutò. Qualcuno non lo sapeva, qualcun altro sogghignava dicendo “Non lo conosco! Proprio no!” oppure “Scoprilo da solo!”

 

In qualche Branco ho sentito che succede proprio questo: I Lupetti non hanno idea di chi sia Akela!
Cioè, sanno che è Akela, ma non il suo vero nome e cognome, né tantomeno dove abita. E non perché non glielo dicano… ma addirittura viene gelosamente custodito come gran segreto!!!

La motivazione è spesso che “Il Metodo mi dice di ambientare tutto nella Giungla, ed è quello che faccio! Sennò i Lupetti poi non mi vedono più come Akela”. E allora giù di trucchi e tranelli per evitare che i Lupetti scoprano il vero nome dei VVLL!!! E diventa un gioco che può essere anche divertente e magari, dal punto di vista del Vecchi Lupi, una sfida per i Lupetti che così si devono ingegnare ancor di più!

… Ma a che scopo?

Nel Metodo Lupetti, l’ambientazione fantastica con tutte le sue sfaccettature (Nuova parlata, racconti giungla, danze, etc) è un MEZZO per catturare l’attenzione e la fantasia del bambino, per fare in modo che l’adulto sia accettato nel gioco del bambino. Ma ben lungi da noi fargli credere che esiste una realtà parallela in cui ci sono persone che si chiamano come animali di un libro!

Il Lupettismo prevede infatti un chiaro contrappeso alla troppa fantasia (chi sa dire quale?!) perché l’obiettivo del Lupettismo è formare carattere e abilità che poi siano naturalmente trasposti nella vita quotidiana, non circoscritti al Branco.

E il sapere che Akela in verità si chiama Luca, che studia per diventare ingegnere, e che ha fatto del suo impegno Scout il suo modo di vivere, per il bambino è un esempio di come ESSERE scout e non “fare lo scout”. Il Lupetto, preso com’è dal giocare il gioco del Lupettismo, nemmeno si pone il problema che Luca in Branco si fa chiamare Akela, perché quello è semplicemente parte del gioco! E anche quando mamma e papà chiamano Akela, vuol dire che stanno anche loro giocando a quel gioco assieme al figlio.

Ovviamente se noi presentiamo il conoscere i Vecchi Lupi come una sfida, egli si divertirà come a giocare qualunque altro gioco, ma non porterà alcun vantaggio educativo. Infatti, a parte farlo divertire, a quale obiettivo personale avremmo risposto? Se allora nel vostro Branco avete questa tradizione, riflettete bene sul perché la mantenete, anche confrontandovi con il vostro Incaricato!

Buona Caccia!


Pubblicato il 25/11/2025

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