La bandiera d’Italia
“Akela, ma cos’è la Patria?”
Sarà capitato più volte di ascoltare questa timida domanda dalla voce di un Lupetto che sta rimuginando sulla Promessa che pronuncerà o che ha già pronunciato.
Sappiamo bene che il bambino in età lupetto trova ancora difficoltà nell’assimilare valori e concetti astratti, mentre la comprensione viene facilitata correlando l’argomento a qualcosa di tangibile, di visibile, di “reale”: ecco che viene in nostro aiuto la Bandiera Italiana, simbolo della nostra nazione e riferimento alla patria percepibile alla vista e al tatto.
Tramite la bandiera italiana, per quello che simboleggia, che ispira e che racconta, possiamo trasmettere ai nostri Lupetti gli ideali di fratellanza, di pace e unione dei popoli, i valori della solidarietà, della libertà, e far trasparire l’orgoglio e l’onore di far parte della patria di cui portiamo al petto il distintivo.
Si potrebbe organizzare una riunione di Branco particolare dedicata al tricolore, potendo contare sui nostri numerosi strumenti per coinvolgere i Lupetti sull’argomento: racconti, giochi, cerimonie, lavoretti…
La cerimonia dell’Alza bandiera non può chiaramente mancare, col vessillo in bella mostra che la Sestiglia di servizio avrà cura di issare al cielo. Ci si soffermerà sull’attenzione e sul rispetto che bisogna avere nel maneggiare la bandiera, sulla solennità della cerimonia: la bandiera sale con risolutezza e vigore, stagliandosi fiera in cima al pennone. L’Alza bandiera richiede anche una certa padronanza dei nodi, che potremmo ripassare con una piccola attività tecnica.
Con un gioco di osservazione e memoria possiamo far ricordare ai Lupetti tutti i luoghi visitati in cui hanno notato la presenza della nostra bandiera, ricalcando l’importanza e la diffusione di tale simbolo nella vita di tutti i giorni.
Dopo queste attività introduttive, i nostri Lupetti saranno ben preparati e incuriositi, pronti per ascoltare un bel racconto – di Akela o di un altro VL – sulla storia della bandiera tricolore, su com’è nata e su cosa rappresenta, focalizzandosi in particolare sull’unione del popolo che si è formato sotto quel vessillo e di cui oggi ognuno di noi deve sentirsi degna parte, onorandolo ogni giorno con devozione e amore dimostrandoci buoni cittadini.
Un gioco a tappe può rievocare i momenti salienti di quanto raccontato, magari in giro per la città alla ricerca dei tre colori necessari, o facendo base in luoghi contraddistinti dalla presenza della bandiera.
Un lavoretto manuale di costruzione della bandiera ci servirà per renderla ulteriormente tangibile e fissarla a memoria. Dal disegno al collage, alla stoffa da cucire, in innumerevoli modi le Sestiglie potranno creare, ma in ogni caso sarà bene prestare attenzione ad ogni specifica: le proporzioni (3:2 il rapporto tra lunghezza e altezza), l’utilizzo di colori adeguati, la disposizione dei colori (il verde accanto all’asta!). Dev’essere una cosa ben fatta!
Al termine della riunione, all’ammaina bandiera, la bandiera viene ammainata lentamente, rispetto a come è salita in precedenza. Queste differenze ci aiutano a capire come le bandiere possano esprimere reali sentimenti: la gioia di garrire al vento quando tende al cielo, la solennità nel discendere quando conclude una giornata, l’onore che deriva dalla sua esposizione su palazzi e monumenti, il dolore e il lutto di un vessillo a mezz’asta.
Con la bandiera italiana, facciamo correre sui pennoni anche quella europea e associativa: gli ideali legati al tricolore sono intimamente connessi a quelli espressi dalle “vicine” bandiere che agli occhi dei Lupetti possono già richiamare la solidarietà tra i popoli e la Fratellanza Scout.
Stefano Acampora