«L’uomo è designato a essere l’ascoltatore della parola che è il mondo. Dev’essere anche colui che risponde. Mediante lui, tutte le cose devono tornare a Dio in forma di risposta» (R. Guardini).

Questa bella citazione l’ho trovata sull’invito dei nostri Vescovi a camminare insieme verso il Convegno nazionale della Chiesa italiana che si svolgerà a Firenze dal 9 al 13 novembre 2015.

L’ascolto è uno dei pilastri del nostro metodo: “Un altro sistema con cui il capo può scoprire attività che interessano i ragazzi è quello di risparmiare il proprio cervello servendosi delle orecchie” (In Suggerimenti per l’educatore scout, Ed Ancora 1982, pg 45 e segg). Con il nostro servizio educativo riportiamo a Dio le nostre attività quotidiane e, con un servizio educativo fedele e ben preparato, orientiamo a Lui la nostra vita e, per la nostra testimonianza, la vita dei lupetti che con noi giocano la grande avventura scout.

Quando si svolse la precedente Rupe nazionale nel 2011, era appena uscita la Nota pastorale che ci offrì numerosi spunti di riflessione e ci diede un grande aiuto per poter rispondere affermativamente a quanto i nostri Vescovi ci chiedevano: accogliere con cuore aperto gli orientamenti della Nota pastorale “Educare alla vita buona del Vangelo” dell’ottobre 2010.

Il cardinale Angelo Bagnasco, nella catechesi che tenne per noi nella Cattedrale di San Rufino il 9 aprile 2011,  illuminò i punti di riferimento essenziali della vita di educatore. In modo chiaro ci disse ciò che la Chiesa si aspettava da noi: cercare di vivere riferiti a Cristo e guardare alle cose con gli occhi di Gesù, gli occhi della Pasqua.

Alla domanda postagli “Che cosa dobbiamo fare?” il Cardinale rispose: “pensare” e “credere” e come non si può raccontare la strada se non la si è vissuta, così è nella fede e nelle virtù cristiane.

Credo che abbiamo fatto del nostro meglio, ma che tanta strada ci sia ancora davanti a noi con scogli da superare ed impegni da affrontare. Le generazioni di capi si susseguono velocemente e raggiungere tutti per favorire un buon lupettismo cattolico non è sempre facile, ma è un’avventura incoraggiante per capi ed assistenti e motivo di crescita per tutta l’Associazione. Pensare il metodo dello scoutismo, attingere ad esso per coniugarlo con a vita dei bambini e trovare nella Parola di Gesù quell’essenziale che ci fa educatori, come  lo è stato Lui, è un cammino che sta sempre davanti a noi offrendoci panorami sempre nuovi.

La Rupe di Assisi, ancora una volta si intreccia con eventi singolari per la vita della Chiesa. Nei giorni della Rupe saranno canonizzati il Beato Giovanni XXIII e il Beato Giovanni Paolo II. Anche a loro ci affidiamo e li sentiremo vicini sul quel colle del Paradiso, intorno alla tomba di San Francesco e varcando quelle porte di Assisi di cui Giovanni XXIII disse: «Sulle porte di Assisi sta, dunque, non soltanto la raffigurazione degli spiriti beatissimi, che sono sempre al cospetto della Trinità Augusta e fanno corona alla Madre di Dio, ma anche di tutti gli altri, che la bontà misericordiosa del Signore ha deputati alla nostra custodia, e alla protezione dei passi di ciascun uomo e di ciascuna pagina della storia umana».