Nel primo morso del Manuale dei Lupetti, B.P. spiega in pochissime parole chi sono i Lupetti e cosa ambiscono a diventare dopo aver percorso la loro Pista, ponendo le basi di quella che chiamiamo continuità del Metodo:
“I ragazzi che non sono grandi abbastanza per entrare negli Esploratori si chiamano “Lupetti”. Perchè? Perchè un lupetto è un giovane lupo. Gli Esploratori si chiamano “Lupi” ed i piccoli Esploratori si chiamano perciò “Lupetti”.
Dunque sarà meglio per chi vorrà essere un Esploratore in gamba, diventare prima un vero e proprio Lupo Anziano, cioè un lupetto che sa applicare naturalmente le conoscenze di seconda stella e che sta lavorando sulla propria formazione individuale impegnandosi personalmente attraverso le Specialità.
Anche nella Giungla i Lupi anziani partecipano attivamente alla vita del Branco (...Di quando in quando un lupo anziano si avvicinava silenziosamente ad un cucciolo, lo guardava con attenzione e tornava al suo posto con passi che non facevano rumore…), così da essere un punto di riferimento per i lupetti più piccoli, grazie alle capacità e ai talenti sviluppati con l’esperienza e messi a disposizione della comunità.
Come tutti i cuccioli che, giocando, scoprono giorno dopo giorno la loro Pista, quello che entra nel Branco non sa ancora dove lo porterà il suo percorso, ma grazie all’aiuto dei Vecchi Lupi e vivendo assieme agli altri lupetti, imparerà naturalmente a sapere e saper fare.
Le prove e le attività che il bambino incontra durante la sua progressione personale servono per porre le basi del futuro Esploratore. Attraverso la corretta applicazione dei mezzi che il Metodo mette a disposizione e soltanto dopo che avrà aperto i suoi due occhi nella Giungla, riuscirà a vedere bene e a cacciare ancora meglio, in quanto ha capito cosa fare e non vede l’ora di farlo.
La vita in Branco, e in particolare in Consiglio d’Akela, deve servire da stimolo per migliorare le proprie qualità e correggere i difetti attraverso la proposizione di sempre nuovi obiettivi da raggiungere e da oltrepassare, senza fermarsi pensando di essere finalmente arrivato.
Il cuore della questione è proprio questo, la giusta chiave di lettura per un’efficace proposta della Pista è far capire che le tappe raggiunte non sono dei punti di arrivo, ma piuttosto dei punti di partenza verso la meta successiva, in un’ottica di costante slancio verso nuovi traguardi da superare.
Per questo motivo il brevetto di Lupo Anziano non andrebbe concesso al momento della Salita al Riparto quale “regalo di pensionamento” dal Branco, ma è necessario in realtà che venga consegnato qualche mese prima, al fine di dare la possibilità al Lupetto di poter affinare le tecniche in Consiglio d’Akela, lavorare su nuove Specialità e soprattutto mettere in atto le competenze acquisite, adesso che ha davanti a sé una più chiara visione di ciò che lo aspetta.
Il possesso di almeno tre Specialità di colore diverso (meglio una per ogni gruppo) di cui una di pista rossa, dona consapevolezza al Lupetto che i suoi brevetti non sono semplici distintivi da portare al braccio ma possono e debbono essere messi al Servizio degli altri, in primis i lupetti e successivamente gli esploratori.
Su apposita richiesta del Capobranco e dopo aver visionato la Pista percorsa dal Lupetto, sia su base collettiva che individuale, Akela d’Italia rilascerà il brevetto di Lupo Anziano, con un distintivo da portare sul braccio sinistro fino al conseguimento della Seconda Classe, certificando che da adesso in poi il Lupetto è veramente pronto e può concretamente fare del suo meglio con entrambe le zampe utilizzando tutte le qualità che ha sviluppato nel suo percorso formativo.
Inoltre, questo riconoscimento servirà da sprone per tenere alto l’onore del Branco anche in Riparto, così come lo stesso B.P. afferma nel sedicesimo e ultimo morso del M.d.L.:
“un Lupetto non lascia veramente mai il suo Branco, perché questo è soltanto una parte di quello, che egli potrà fare di più per il Branco da Esploratore di quanto mai potè fare da Lupetto, perché gli Esploratori giudicheranno il Branco dal comportamento di chi ne ha fatto parte.”
In conclusione, avendo definito questo brevetto come naturale stadio della Pista e non come meta irraggiungibile e avendo sottolineato l’efficacia di questo strumento che il Metodo ci offre a disposizione, non resta che auspicare che tutti i lupetti possano riuscire a diventare Lupi Anziani. Per l’onore del Branco!
Massimo Pannuti