27 aprile 2017: sono trentun anni che Gigi Tedeschi (noto al Popolo Libero come Phon…   ) ha cambiato territorio di caccia, lasciando la Giungla terrena per cacciare in quella Celeste;  trentuno anni  eppure per noi vecchi lupi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo sembra ieri: già, perché Phao   lo sentiamo  sempre presente.

Tanti sono i suoi scritti che ci hanno guidato nel nostro servizio di Capi educatori e di uomini della partenza ,  suggerimenti e considerazioni che hanno trovato viva attuazione nelle nostre attività.

Voglio, ricordare “…. ai   giovani lupi neri di tre anni ….”  Un piccolo articolo uscito su Azimut, che mi ha aiutato nel mio servizio di Capo Branco e che ancora oggi ritengo molto utile quando si fa servizio con i nostri Lupetti.

Grazie Gigi per quello che ci hai dato e quello che continui a darci .

PIERLORENZO

CONSIDERAZIONI DI UN VECCHIO LUPO

Succede!

Succede proprio alle volte!

“… quand’ ero piccolo come voi … ”

“… se capiste quanto sarebbe bello poter  fare una magnifica passeggiata …”

“…..ora vi spiego un bel canto che  poi  eseguiremo nelle occasioni più belle della vita del branco …”

“…. avremmo  potuto fare dei magnifici giochi, purtroppo un forte mal di capo mi costringe a fare diversamente ….”

“Ringraziamo, fratellini, il bravissimo vecchi lupo che ci ha fatto visita e che ci ha insegnato tanti bei giochi …”

“… se io fossi in voi mi vergognerei fino al midollo ….”

A  otto-dieci  anni non avremmo capito gran parte di quei discorsi

A  otto-dieci  anni non si capiscono questi discorsi

Anche se a otto-dieci anni si è Lupetti ….

Anzi, si capiscono, ma non fanno l’effetto che gli adulti desiderano.

Che complicati sono i bambini. Ma forse sono gli adulti a non essere semplici.

“ Quando ero grande come voi ….”

La passeggiata è bella solo se si realizza.

Un canto adatto entra subito in testa e lo si canta ogni volta che i’atmosfera è adatta .

Il gioco e bello se …

Le idee sono più chiara ora?

Sei anche  tu dell’avviso che un bel gioco ,un magnifico canto, una caccia adorabile si giudica solo alla fine e dall’umore dei Lupetti?

Direi una cosa, forse, eseguirne un’altra non è forse simile al comportamento di quel certo popolo della giungla che si convinceva d’essere nel vero perché, “tutti dicevano la stessa cosa”?

Ed ora prova ad insegnare una canzone al branco senza farla precedere dalla rituale frase: “Ora canteremo una canzone, ora impareremo una canzone, ora eseguiremo una canzone”.

Va meglio così ?

Prova anche a spiegare un gioco senza decantarlo come “magnifico” prima ancora di realizzarlo.

Convinto ?

Forse è meglio alleggerire anche il linguaggio levando alcuni diminutivi come giochetto, preghierina , cosuccia,  sassetto,  corsetta. Ma questo è un altro discorso.

Ti pare?                   

                                                                                                 Luigi Tedeschi