Manuale dei Lupetti
1916 – 2016

Se tu senti che nella tua vita
lo scautismo ha rappresentato e rappresenta qualcosa,
se da esso hai tratto motivi per una più gioiosa e più vasta
visione di Dio, degli uomini del mondo,
tu hai il dovere di fare del tuo meglio perché questa fiaccola
non si spegna nelle tue mani.

Baden – mons. Andrea Ghetti

Come per i pastori di Betlemme…”

Le ultime parole dell’omelia di Papa Francesco nella Messa della Notte di Natale ci hanno richiamato i pastori, il loro stupore e la loro meraviglia davanti al Bambino Gesù: Come per i pastori di Betlemme, possano anche i nostri occhi riempirsi di stupore e meraviglia, contemplando nel Bambino Gesù il Figlio di Dio. E, davanti a Lui, sgorghi dai nostri cuori l’invocazione: «Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza» (Sal 85,8).

“Possano i nostri occhi riempirsi di stupore e di meraviglia!” È il modo con il quale dobbiamo abituare i Lupetti a guardare solo alla Natura (cfr. il sussidio “Fuori dalle Tane!”) per aprire il loro animo alla bellezza del creato affinché alzino il loro sguardo al Creatore. Ma ancor di più è il modo con i quali accompagniamo loro da “fratelli maggiori”, ad entrare in relazione con il mondo (cfr. Enciclica “Laudato sii” nn. 10-12) , tra loro e con noi per realizzare il comandamento dell’amore che Gesù ci ha lasciato e che la nostra Promessa compendia ed esige. È nelle relazioni tra noi che sperimentiamo la misericordia, è nella relazione con il Figlio che conosciamo il volto misericordioso del Padre ed incontriamo la salvezza.

La figura dei pastori mi ha ricordato una meditazione natalizia di Vera Barclay (cfr. “Scautismo e Lupettismo con Vera Barclay” n. 166 di Esperienze e progetti pg 196) che nell’anno centenario del “Manuale dei lupetti” non ci passa inosservata perché richiama quei “ragazzi forti” le cui caratteristiche sono idealmente quelle… degli esploratori e che – oggi bambini – si stanno preparando nei Branchi, i ragazzi che B.-P. tratteggia nei primi morsi del Manuale.

Ella scrive: “Chi furono i primi a venire ed a mettersi in servizio del piccolo re? Pastori…. Giovanotti, ragazzi, i forti che potevano sopportare una notte di gelo, i giovani figli che dovevano obbedire agli ordini che ricevevano e lasciare ai più anziani i compiti più, piacevoli” e continua: “Sono stati piuttosto trascurati, eccetto che dal punto di vista pittorico, sul primo piano del Presepio”. “Ma”.. “nessun dettaglio è insignificante nel tremendo dramma dell’Incarnazione. Ai giovani ed ai ragazzi rimarrà sempre la gloria di essere stati ammessi per primi nel Santo dei Santi dove Maria adorava il bambino”.

In poche righe abbiamo richiamato il fine del nostro compito educativo nel Lupettismo: la preparazione dei più piccoli alla vita, l’apertura del loro cuore al mistero di Cristo: “I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,1-10).

A questo punto, torniamo ai pastori delle meditazione natalizia di Vera Barclay le cui parole conclusive suonano così: “Una delle più intime rivelazioni di Sé, che egli abbia mai fatto,, fu i una piccola meditazione sui pastori – il Vangelo per la domenica del Buon Pastore, che potrebbe molto bene essere il brano del Vangelo assunto dai Capi come loro proprio – quei capi di un gregge nei quali amore, conoscenza personale, coraggio, ferma lealtà, sono le condizioni stesse del servizio”.

Buona caccia!

Don Angelo Balcon

Firma Baloo Italia