“Nessuno si diverte più di una foglia caduta!… Specie in quelle giornate d’autunno, fredde e piene di spifferi: perché, men-tre tutti sono costretti a ripararsi nelle case, lei è invece libera di starsene al parco, e correre come una pazza giù per le discese dei viali, trasportata dal vento”.
Così scriveva J.M. Barrie nelle avventure di Peter Pan, che non a caso era la commedia preferita di BP.

E aveva ragione, a mio avviso, a offrirci un quadretto così entusiasta sulla bellezza dei giorni che precedono l’inverno. L’autunno è una stagione stimolante, innanzitutto per la fantasia, ricca com’è di colori tanto diversi e continuamente in trasformazione. Divertente da vivere, anche in città, quando i marciapiede si trovano ricoperti da un tappeto fitto di foglie secche che scricchiolano a ogni nostro passo.
Profumata pure: personalmente pochi odori mi piacciono più di quello che ha la pioggia quando incontra certe cortecce rugose.
A livello percettivo, insomma, stimola i sensi: e i nostri lupetti, molto, sicuramente molto più di noi, se ne accorgono!
Pertanto Akela e i vvll non possono (non devono!) restare immuni a questa bellezza, ma anzi devono usarla come spunto per trarre quanto più possibile dalle testoline sveglie dei loro branchi. Come? Il trucco per approcciarsi alla natura, esatta-mente come per ogni altra tecnica, è trattarla con gli strumenti offerti dal gioco.
Di seguito vi offrirò un paio di spunti, tenendo in considerazione che, visto il periodo dell’anno, forse può essere presto per lavorare su schede natura vere e proprie… ma approfittando della prima caccia dell’anno, possiamo proporre una sorta di “scheda.0”. Una preparazione, insomma, funzionale alle competenze che si dovranno acquisire in futuro.
Un gioco, in questo senso, potrebbe consistere nel consegnare alle sestiglie degli scrigni magici… che si apriranno quando i lupetti si saranno sforzati di conoscere il terreno di caccia. Come? Eseguendo e incollando sulle varie facce dello scrigno i calchi di una foglia. Sarebbe importante, poiché si tratterebbe comunque di una attività di osservazione in piccolo, sottoline-are che le sestiglie dovranno fare del proprio meglio… e possibilmente scegliere un tipo di foglia diversa per ogni lupetto.
Con questa “scusa” avremmo stimolato i lupetti:
– esplorare e a osservare ciò che li circonda, con attenzione
-eseguire un piccolissimo lavoretto (il calco della foglia) che richiede una certa cura e precisione
Dovendo poi incollare questi calchi sullo scrigno, li inviteremo anche a ritagliarli, e tutti noi sap-piamo quanto ritagliare una forma in maniera precisa sia il primo passettino fondamentale per le loro abilità manuali, specie per quelle dei cuccioli!
A volerci proprio divertire, potremmo fargli colorare il calco con delle matite o dei pastelli.
Una variante della stessa attività, per i membri del Consiglio di Akela, potrebbe vertere proprio sulla sensibilità verso i colori dell’autunno.
Una volta che i nostri lupetti sulla pista di seconda stella abbiano fatto i loro calchi (cosa che gli riuscirà senza difficoltà, ne sono certo), li si potrebbe sfidare a ottenere il colore della foglia scel-ta mescolando, con le tempere, i colori primari più il bianco e il nero.
E avremmo lavorato, ancora, e sulle capacità di osservazione e sulle abilità manuali.
Sì ma, direte voi, poi quando aprono gli scrigni… che ci trovano?
Secondo il mio gusto, sarebbe bello fargli trovare della frutta di stagione, o comunque altri prodotti alimentari SANI che possiamo richiamare all’autunno.
Per esempio, una marmellata di marroni, o un miele di castagne (marmellata di marroni o miele di castagne… NON nutel-la!) opportunamente spalmati su fette di pane, rappresentano una merenda sana, purtroppo certamente diversa da ciò cui sono troppo spesso abituati.
Vi invito a non sottovalutare questa tematica, e tenete conto inoltre che una soluzione “mangereccia” ci consente indiretta-mente di trarre una morale di fondo da tutta l’attività appena svolta (È la natura stessa, il mondo meraviglioso che Dio ci ha dato, a offrirci tutto ciò di cui abbiamo bisogno…) .
Sono certo di avervi tediato abbastanza.
Pertanto non vi do consigli su come lanciare un’attività del genere: gli spunti sono molteplici e avete tutti, sicuramente, molta più fantasia di me.
… solo due ultime raccomandazioni (!):
se possibile, sarebbe meglio evitare che i lupetti stacchino dai rami le foglie delle quali intendono prendere il calco: invitia-moli ad aprire bene gli occhi o, piuttosto, ad arrampicarsi sugli alberi! (È la cosa più bella del mondo per un bambino… ed è anche una prova di seconda stella!)
Per stimolare al meglio le loro capacità di osservazione e per dare un senso ottimale all’osservazione natura, è a mio avviso fondamentale tornare in uno stesso posto a distanza di diversi mesi. Solo così è davvero possibile osservare i cambiamenti delle piante durante le stagioni. Con questo piccolo accorgimento davvero diventa possibile stimolare al massimo i nostri branchi in quello che è il loro habitat naturale.
Insomma, come ci ripeteva il capo campo del mio primo tempo, buttate le chiavi delle sedi e uscite! Il divertimento e la bellezza stanno lì fuori!
BUONA CACCIA !!

Michele Picozzi – Roma 1