Augusto Ruberto, uno dei soci fondatori dell’Associazione, era Akela d’Italia, aveva un’esperienza universalmente riconosciuta in quanto era da tanti anni akela e capogruppo del Roma 43 ed era stato membro della P.N.L. dell’ASCI . Baloo d’Italia era don Agostino De Angelis giurista di diritto canonico e succesivamente membro del tribunale della Sacra Rota. Anch’egli era socio fondatore dell’Associazione.

Altri membri della PNL che davano autorevolezza e prestigio all’intera Associazione erano Gigi Tedeschi e “Paolone” al secolo Pietro Paolo Severi. Gigi che partecipava alle staff dei campiscuola nell’ASCI, si accinse a scrivere il primo manuale per fornire una organizzazione univoca al percorso formativo della branca mentre Paolone, capo campo nell’ASCI,  aveva diretto i primi campiscuola dell’Associazione  a Montegemoli (PI) dall’1 al 4 novembre 1976 mentre il camposcuola di Ficuzza(PA) nel gennaio del 1978 fu guidato da Toni Covacic.

Augusto, pur partecipando sempre ai campiscuola di branca preferiva non dirigerli personalmente lasciando questa incombenza ad altri.

Era stato Fausto Catani, primo akela d’Italia nell’ASCI, ad abbinare nell’immediato dopoguerra,  la figura di Baloo con l’Assistente Ecclesiastico e la spiritualità francescana alla catechesi del branco.

Per cui, quando nell’anno 1979 Augusto chiamò Toni Covacic con Gigi Tedeschi a dirigere i campiscuola di primo e secondo tempo ad Antera (FR) provenendo da Udine, passarono da Assisi ed essendo uomini di grande spiritualità  francescana ne approfittarono per fare una visita al Santo patrono. Fu l’ispirazione giusta per  proporre una “full immersion” periodica dell’intera branca nello spirito francescano e nacque l’idea di una cadenza triennale.
Gigi Tedeschi aveva una mente eclettica, si interessava di tutto, aveva una profonda conoscenza del Metodo ed approfondiva sempre più le sue conoscenze in tutti i campi del sapere, era una fucina di idee con una innata vocazione alla conoscenza e la mania del perfezionismo. Fece un giro in macchina attorno al Monte Subasio (la montagna di Assisi) notò la presenza di calcite fra le rosee rocce metamorfiche della montagna e se ne approvvigionò per farla conoscere agli allievi.

Durante i giorni del camposcuola, oltre a festeggiare con un bel po’ di baldoria il compleanno di Augusto il 29 di agosto,  parlarono anche della Rupe e come organizzarla.

Così, alla fine del camposcuola, nel momento in cui “si cambia la pelle”, nel congedarsi dagli allievi i Capi distribuìrono ad ognuno un pezzo di calcite del monte Subasio oltre ad un prezioso consiglio per la vita. “Tornando nei vostri gruppi” – dissero –  “comportatevi come la calcite che ha la funzione di far scivolare le masse rocciose le une sulle altre”.

Poi diedero l’appuntamento dal 1° al 3 maggio dell’anno successivo a quella che fu la prima Rupe di Assisi.

Giuseppe Muratore.