Il decennale dell’Associazione, celebrato in un grande camping nella pineta di Falasche nei pressi di Nettuno, aveva lasciato un triste ricordo nei capi della PNL in quanto, subito dopo la chiusura dell’incontro erano stati richiamati per elevare una preghiera al Padre Celeste in suffragio di Gigi Tedeschi del quale era pervenuta notizia della avvenuta morte. Ora a distanza di un anno ed era il 1987, la Branca si trovava in Assisi per la terza Rupe Francescana. Le strade di Assisi, che sono di consueto affollate, lo erano in quei giorni ancora di più. Bandiere, labari e gonfaloni sventolavano dappertutto, un clima di festa che non era stato previsto aleggiava sulla cittadina ed una marea di gente ne invadeva le strade. Assisi celebrava come ogni anno la festa del “Calendimaggio”. Tale concomitanza non era stata prevista e l’evento preoccupava non poco gli organizzatori della Rupe per l’eventuale impatto negativo sui tempi necessari per la visita ai vari luoghi a causa dell’affollamento.

La signora Teresa Moncada di Paternò, colta e capace nobildonna siciliana, non riusciva a nascondere la sua intima soddisfazione nell’accogliere tutti quei giovani capi scout. La Casa che dirigeva, il “Centro Ecumenico Nordico” situato al civico 154 di via S. Pietro Campagna, la strada pedonale che scende diritta da Assisi a S. Maria degli Angeli, raramente ospitava gruppi tanto numerosi e ancor più raramente si riusciva a riempire la chiesetta dell’Istituto.

La logistica era ideale, sia che si arrivasse in treno o si arrivasse in pullman o in macchina, il “Centro” si trovava poco prima di arrivare sotto le mura di Assisi. Disponeva inoltre di un ampio giardino nei viali del quale, all’occorrenza, avrebbero potuto trovar posto un centinaio di tende ma, non essendo tanto numerosi, quella volta non ce ne fu bisogno. Tutti trovarono posto nelle ampie camerate fornite di servizi e lavabi sufficienti per un centinaio di persone e nella sala da pranzo come nella chiesetta adiacente alla costruzione  principale.

Il pomeriggio del primo giorno, dopo il cerchio iniziale ed il saluto di Augusto Ruberto Akela d’Italia, si partì per la visita ai luoghi significativi della vita di S. Francesco, poi la serata si concluse con la celebrazione della S. Messa e l’adorazione eucaristica. Dallo stupore dimostrato da alcuni giovani capi si intuiva che parecchi di essi si trovavano in quei luoghi per la loro prima volta.

La mattina del giorno seguente, dopo le lodi e la colazione, partenza per Porta Cappuccini e salita all’Eremo delle Carceri per l’impervio sentiero che per il primo tratto costeggia le mura della città e si arrampica sul monte Subasio. Il pomeriggio è stato animato dalla celebrazione della S. Messa nella cripta della Basilica, sulla tomba del santo e successiva visita alla città cui l’aria di festa conferiva un aspetto singolare:  Assisi sembrava vestita a festa per la nostra Rupe. La sera non poteva mancare la cena francescana con pane e olive.

Il terzo ed ultimo giorno, dopo la recita delle lodi e la colazione, partenza, zaino in spalla, per il prato posteriore alla Basilica di S. Maria degli Angeli con visita alla Porziuncola, “Capitolo delle Stuoie” e successiva chiusura della Rupe. Gli interventi del Capitolo ed il clima della Rupe sono stati talmente toccanti che, come asserì apertamente un giovane capo branco, lo aiutarono a maturare la vocazione al sacerdozio perché in quella occasione capì che il Signore gli chiedeva di scegliere una pista diversa.

Buona Caccia.

Giuseppe Muratore