Oggi è il 14 settembre 2020 e finalmente, per tutti gli studenti, riinizia la scuola, dopo poco più di sei mesi.
Questo può considerarsi l’inizio di un nuovo ciclo con mille dubbi e poche certezze… Una delle certezze che possiamo avere il vanto di annunciare è che è ancora possibile fare scautismo.
Da pochi giorni l’anno scout e ricominciato e, la prima attività che ha visto impegnato i ragazzi del distretto Roma Sud è stata “Il Campo dei Timonieri”
Con mille difficoltà dovute al tempo a disposizione dei capi, al pensare di proporre attività coinvolgenti con il famoso “distanziamento sociale” siamo partiti.
Il metodo di branca ci è venuto molto in aiuto, le attività proposte dalla pattuglia tecnica nell’ultimo triennio sono capitate, come si dice a Roma, come il cacio sui maccheroni!
Le attività previste erano molte, gli obbiettivi ben delineati ma come sempre si sa “L’uomo propone ed il Signore Dispone”
Molti ragazzi erano entusiasti di rimettere l’uniforme, soprattutto chi l’ultima volta l’aveva indossata i primi di marzo! La voglia di stare insieme era tanta… ma alcune gambe si erano un po’ troppo inflaccidite; la proposta è andata comunque avanti, l’entusiasmo dei ragazzi, la voglia di competere ha avuto la meglio ed alla fine si è tornati a casa con un bel sorriso, amicizie in più e tanta voglia di ricominciare!
Si può pensare che dopo il periodo di fermo forzato il buio continui oltre l’orizzonte, ma poco a poco si intravede un sole che sorge, un desiderio da parte dei ragazzi, che potremmo chiamare “VIVERSI DI SQUADRIGLIA”
Non c’è niente da fare, la squadriglia è quell’insieme di fratelli che vogliono saltare insieme l’ostacolo, che vogliono arrivare insieme al traguardo, che vogliono urlarsi contro la propria frustrazione ma al contempo vogliono soprattutto accogliersi e perdonare, accettarsi così come si è e sapere di avere accanto qualcuno su cui contare sempre.
C’è una gran necessità di uscire e vivere lo scautismo fuori dalle sedi, nel luogo ideale per noi uomini dei boschi, vivere la natura nella natura. Ringraziare il Signore per ogni respiro di fatica vissuto insieme ai nostri fratelli e di lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato.
Massimo Bufalini