Corde e cordini sono materiali che usiamo quasi sempre nelle nostre attività, ma quando è inverno rischiamo di dimenticarli nel fondo delle nostre casse di squadriglia e ritrovarli a primavera…non proprio nelle condizioni migliori 🙁
Allora perchè non approfittare di una riunione di squadriglia in una fredda giornata invernale per occuparci della loro manutenzione e conoscere bene le loro potenzialità.

Una buona corda deve avare un’ottima resistenza, un’ottima flessibilità, deve riuscire a resistere bene al logoramento e deve pesare poco.
Le corde vengono fabbricate con vari materiali: canapa, sisal, nylon, fibre sintetiche, ecc. Le corde di piccola sezione sono in genere in cotone, lino, o sisal, mentre le corde più grosse sono di canapa o di nylon. Utilizzare una corda di un materiale piuttosto che di un altro dipende dall’uso che devi farne.

Le corde più usate sono generalmente quelle di canapa, hanno una buona resistenza, ma con l’umidità si accorciano e tendono ad ammuffirsi. Le corde in nylon non marciscono, non si accorciano con l’umidità anzi tendono ad allungarsi, sono molto elastiche e quindi non si riesce a tenderle bene e proprio per questo non sono adatte, per esempio, per costruire un ponte canadese o un passaggio alla marinara.
Come è fatta una corda
Se osserviamo con attenzione le corde che usiamo vediamo che possono essere ritorte oppure intrecciate. Il filo o trefolo è la parte più elementare della corda, ottenuto torcendo fra loro parecchie fibre di canapa. Un certo numero di trefoli attorcigliati insieme formano un legnuolo e tre o più legnuoli attorcigliati fra loro formano una corda ritorta.
Le corde intrecciate sono costituite da un’anima di fibra vegetale o sintetica ricoperta da fili intrecciati fra loro che formano la calza o guaina. L’anima serve a dare resistenza alla corda, mentre la calza serve a proteggerla.
Come fermare una corda

Per fermare le estremità di una corda esistono vari modi.

1. Impiombatura semplice a fascia

Ha il vantaggio di poter essere fatta rapidamente, però non è resistente come un’impiombatura intrecciata e con l’uso tende a disfarsi.

Per evitare che ciò accada puoi immergere i capi della corda per circa 5 cm nella vernice.

2. Impiombatura intrecciata

Nodo a trefoli. È il nodo che serve per iniziare l’impiombatura intrecciata d’arresto. I legnoli della cima sono intrecciati gli uni negli altri nel senso d’avvolgimento dei legnoli, facendo passare ogni capo al di sopra e facendolo uscire al di sotto dell’anello vicino (fig. 1A e 1B).
Dopo il serraggio si ottiene la fig. 1 C: i legnoli sono stretti a formare una specie d’ombrello con la parte superiore del nodo ben appiattita e senza bozzi.

 

3. Impiombatura di arresto

1. Disfa per 10 o 15 cm la cima da impiombare, separandone i legnoli.
2. Intrecciae i legnoli con il nodo a trefoli che dev’essere serrato ben stretto, lavorando nel senso dell’avvolgimento dei legnoli come mostra la freccia (fig. 2). I legnoli devono stare tutti alla stessa altezza e nello stesso piano.
3. Consideriamo il capo A. Esso esce dalla cima in a. Curvare A al di sopra del primo legnolo della cima 1 e farlo passare sotto il secondo legnolo 2 come in fig. 3 e 4.
4. Allo stesso modo consideriamo il capo B che esce dalla cima in b. Curvare B al di sotto del legnolo 2 e introdurlo sotto il legnolo 3 (fig. 5).
5. Infine il capo C che esce dalla cima passerà sul legnolo 3 e sotto il legnolo 1.
I tre capi dei legnoli discendono ciascuno su un legnolo: è ciò che si chiama un “passo”.
Ricominciando ed eseguendo più passi si ottiene l’impiombatura terminata.

Per le corde in nylon è invece richiesta una piombatura a caldo, bruciando cioè il termine del cordino con una piccola fiamma (accendino) e lasciandolo raffreddare schiacciandolo su una superficie fredda. Una volta terminata la piombatura, immergete le estremità del cordino in colla vinilica in modo da indurirle evitando così di dovere rifare spesso questa operazione.

Adesso che sappiamo come sono fatte le corde possiamo iniziare ad utilizzarle nella maniera più corretta e a costruire con esse le nostre “opere”. Su dai, porvate già a cimentarvi con qualche legatura: quadrata, piana, incrociata… c’è l’imbarazzo della scelta! 😉