FARE POSTO
“Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Lc 2,7).
Siamo nel pieno dell’ Avvento, e il Signore ci chiede vi vivere da protagonisti. Nelle diverse tappe di avvicinamento al Natale, la liturgia ci ha presentato soprattutto due figure che rappresentano modelli sempre validi per prepararci ad accogliere il Signore.
In Maria il vangelo ci offre il quadro della vocazione di una semplice ed umile ragazza che con il suo “SI” ha accettato di entrare nel progetto di Dio. Il suo è il silenzio dell’ascolto carico di attenzione e partecipazione. E’ il silenzio tipico dell’accoglienza femminile. Maria, nel suo silenzio contemplativo, esprime il Tutto.
Giovanni, si definisce come “voce”. Ai nostri giorni rimbombano le voci del guadagno, del successo, dell’odio, della violenza, del piacere, della furbizia, del calcolo… La voce di Giovanni è unica, insolita: “Preparate la via del Signore”. Il precursore indica l’arrivo del Protagonista, non ha alcuna pretesa di accentrare l’attenzione sulla propria persona. Nei nostri presepi, all’interno della “grande storia” degli uomini, ci siamo dati da fare per fare emergere tanti protagonisti, e tra questi, in primo piano i pastori: gli emarginati di ogni tempo. Loro, “Trovarono… il bambino che giaceva nella mangiatoia”.
Ora, sarà utile spegnere qualche luce. Far tacere i soliti schiamazzi, mettere in soffitta le zampogne. Ciò che appare , allorché Dio si manifesta in persona, è un bambino. Affidiamoci allo stupore. Non è facile fare i conti con un bambino. Ma dobbiamo almeno provarci. Sarà un Natale più impegnativo, ma abbiamo tutto da guadagnarci. Non è questione di “riempire” di regali le nostre case. Si tratta, piuttosto, di “fare posto”.
Questa è l’unica “operazione Natale” veramente vantaggiosa: lasciare che il Dio Bambino trovi posto dentro di noi.
A voi mie carissime Capo, a voi mie carissime Guide e a tutti i vostri cari, l’augurio di un lieto e santo Natale,
Don Gianni
