Il 23 aprile in occasione della festa di S. Giorgio – patrono degli Scout e delle Guide – è usanza rinnovare la Promessa scout per la vicinanza del cerimoniale della Promessa a quello della cavalleria. Tutti gli scout del mondo, uniti simbolicamente in un unico ideale, la sera del 23 aprile fanno risuonare le loro voci all’ unisono ricordando le parole pronunciate un tempo….qualcuno qualche settimana prima, qualcuno qualche decennio prima…ma lo spirito che anima chi le recita è lo stesso.
Con l’aiuto di Dio
ho promesso sul mio onore di fare del mio meglio
per servire Dio, la Chiesa, la Patria, l’Europa
per aiutare il prossimo in ogni circostanza
per osservare la legge delle Guide.
Proponiamo di seguito una breve traccia di riflessione, utile per accompagnare questo momento solenne e richiamare alla mente ed al cuore ciò che le parole rappresentano.
Dalla tesina di brevetto di Roberta Magnante
PROMETTERE
Promettere (da pro + mitto, mando, pongo avanti)
CON L’AIUTO DI DIO
Di fronte ad un impegno così importante, la Guida sa che in alcuni momenti dovrà affidarsi a Dio alla certezza della Provvidenza: un incontro inatteso, un rifugio non previsto, una “Parola” appropriata, una mano tesa possono essere le manifestazioni del Suo aiuto.
PROMETTO SUL MIO ONORE
La cosa più importante per una guida è l‘onore. Il riconoscersi ed essere riconosciuto come persona onorabile, che rispetta e merita rispetto; che conduce la propria vita nella testimonianza quotidiana dei valori che l’esperienza scout gli ha fatto scegliere. L’impegno preso o ricevuto per la guida è assunzione di responsabilità piena, senza se e senza ma.
DI FARE DEL MIO MEGLIO
Pur riconoscendo di non essere “perfetta”, questo impegno porta la guida con umiltà ad accettare e a portare a termine ogni incarico che le viene affidando, dando sempre il meglio di se stessa. Il risultato della sua azione è importante ma lo è ancor di più l’amore, l’attenzione, lo spirito e la cura con cui ha cercato di conseguire l’obiettivo.
PER SERVIRE DIO e LA CHIESA LA PATRIA, L’EUROPA
Significa che la guida farà del suo meglio per migliorare il suo paese, affinché le cose vadano meglio; significa innanzitutto che si impegna a vivere rispettando le leggi: a casa e a scuola, in Squadriglia e con gli amici. Insomma, vivere il quotidiano con coerenza.
PER AIUTARE IL PROSSIMO IN OGNI CIRCOSTANZA
La guida, guidata dall’insegnamento di B.P. – per essere felici bisogna far felici gli altri -, si impegna perché nella sua vita non manchi mai la Buona Azione quotidiana. Sperimenta quotidianamente l’”Estote Parati”. Per aiutare gli altri in ogni circostanza due strade si aprono: servire se stessa o servire il prossimo. La scelta di se stessi è più comoda, il servizio del prossimo esige sacrificio. E la cosa curiosa è che più se ne dà, più copiosamente viene restituito. Ma il servizio comporta sacrificio.
PER OSSERVARE LA LEGGE DELLA GUIDA
Sono dieci gli articoli scolpiti nella mente di ogni guida. Un decalogo non fatto di avvertimenti, di divieti, di proibizioni ma che pone stimoli, obiettivi e sfide. La Legge è espressa in chiave positiva: come bisogna essere, cosa bisogna fare.