Parola: Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo (Mt 27,30).
Riflessione: In quel misterioso libro che si chiama «vita» ci sono alcune pagine dure, difficili, amare che faremmo volentieri a meno di leggere, ma che non possiamo né saltare né ignorare perché sono parte costitutiva della nostra esistenza. Purtroppo, prima o poi ogni casa, ogni situazione, ogni relazione deve fare i conti con la sofferenza e questo presenta almeno due difficoltà: da un lato l’accettazione, dall’altro la comprensione. Perché la gente deve soffrire? Perché io devo soffrire? A cosa serve? A chi serve? Una risposta definitiva e convincente non è stata ancora elaborata, ma non dobbiamo smettere di cercarla, interrogando la vita e soprattutto il Dio della nostra fede.
Memoria: Ti ricordi un momento di sofferenza particolarmente difficile dal quale sei uscita? Chi ti senti di ringraziare per averti aiutata?
ATTIVITA’: Nella nostra quotidianità capita di sperimentare delle sofferenze, a volte si provocano altre volte si ricevono. Concentrati su questi due aspetti e pensa alle due parole che ciascuno di noi pronuncia spesso, purtroppo, a fatica: GRAZIE e SCUSA. Nella giornata di oggi trova del tempo per donare la prima parola a chi ti ha accompagnato nella sofferenza e la seconda parola a chi pensi tu l’abbia provocata.