Una parola per ogni Domenica: VEGLIAREÂ
Un Vangelo che guiderà i nostri passi: Marco 13, 33-37Â
Una riflessione che ci accompagnerà alla scoperta di due dei personaggi del Presepe: i Pastori e i MagiÂ
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Il vangelo di questa prima domenica di Avvento è costruito attorno a un imperativo piuttosto duro: vegliate che nel breve brano di Marco – 5 versetti, cioè poche righe alla fine del 13° capitolo – riecheggia per ben tre volte. In italiano abbiamo sempre il medesimo verbo, ma nel testo greco, perché tutti i vangeli sono scritti in greco, l’autore usa due vocaboli diversi: all’inizio agrypnéite, che porta in sé la sfumatura della fatica e descrive l’atteggiamento di chi veglia quasi cacciando via il sonno; le altre due volte invece grēgoréite, un verbo che ha il senso di essere sveglio e stare attento.
L’utilizzo di questi due vocaboli, con le sfumature proprie di ciascuno, ci fa dunque comprendere che vegliare è una cosa tutt’altro che semplice: non basta semplicemente non dormire, ma ci vogliono attenzione e fatica.Â
Atteggiamenti che hanno vissuto i primi due personaggi del nostro presepe: i pastori, che custodivano il gregge vincendo il sonno, e i magi, che osservavano con grande attenzione il cielo.
Per noi oggi cosa significa vegliare? Su chi o che cosa siamo chiamate a farlo? Secondo te vegliare in che modo si può legare alla «attenzione al singolo», che è uno dei pilastri del nostro metodo scout?
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