Lo sguardo indietro

Le tre beatitudini precedenti sfidarono i discepoli d’allora e ci sfidano anche ora. È difficile  esser povero in spirito, piangere e vivere da mite. Ma considerarlo lo stato di suprema felicità non è un po’ troppo? Le beatitudini ci invitano a salire la montagna per la via stretta. Solo sulla cima della montagna si capisce il significato della fatica.

Però le beatitudini possono facilmente trasformarsi in uno scoglio. Se una studentessa universitaria esagerasse nella povertà di mente, quante mancanze e pigrizia riuscirebbe a giustificare. Sparirebbe l’ambizione, creatività, forza di combattere, scoprire, prendere voti, fare carriera… Ma è proprio questo ciò che Dio vuole da me?

Una ragazza che ha concluso una triste storia d’amore, che piange uno, due, tre anni, non esce, si chiude, si abbatte… è davvero beata? Una capo che lascia le coccinelle per fare ciò che vuole, una ragazza che abbassa la testa e si lascia sfruttare… è veramente mite?

La povertà facilmente mescola con la pigrizia e mediocrità. Il pianto potrà diventare il ripiangere sé stessa o la mancanza di coraggio di affrontare il vero problema della propria vita. La mitezza si potrà trasformare in una maschera per nascondere la propria indecisione, insicurezza.

La via delle beatitudini è la capacità di navigare la propria canoa evitando gli scogli. Gesù lo sapeva e perciò come quarta beatitudine ci invita di riflettere sulla giustizia.  

Giustizia‒ ma cosa è?

Il senso della giustizia è scolpito nel cuore di tutti noi. La giustizia prima di tutto significa  essere imparziale e corretto nel mio giudizio. Se una capo punisce o premia ingiustamente una coccinella, pur essendo piccole, le bambine lo notano subito. Se mi danno un voto basso ingiustamente, se mi vien fatto un torto, se esagerano nel rinfacciarmi la verità qualcosa  spontaneamente si ribella dentro tutte noi.

Però la giustizia non si limita solo al giudizio. Essa esprime il modo di vivere. Il giusto è una persona retta ed onesta. Detto in modo scout il giusto cammina dritto verso la meta. Tutto dovrebbe avere una proporzione giusta, sia la critica che la lode, sia le parole che i gesti. La giustizia è l’ago della bilancia che mi indica se scivolo in un estremo o in un altro. Giustizia è una spia che si accende quando esagero e perdo la giusta misura.

Giustizia ci aiuta a evitare gli scogli. La povertà di mente? Sì, ma in modo giusto. Giustizia ci apre il cuore per sentire quando Dio vuole che io sia ricco, intelligente, qualificato e quando povero, debole e incapace. Il pianto? Sì, ma in maniera proporzionata. La giustizia ci insegna quando c’è il giusto tempo di piangere e quando c’è il tempo di ballare. Porre l’altra guanci? Sì, ma la giustizia ci insegna quando camminare a testa alta e quando chinare la testa. La giustizia trasforma tutte le beatitudini in segnali lungo la strada.

“Beati quelli che hanno fame e sete… saranno saziati”

Gesù sapeva che nessuno di noi è giusto. La vera giustizia appartiene solo a Dio. Tuttavia io posso desiderarla. Ma quanto la desidero? Qui Gesù ci sfida, se la giustizia non diventa per me come pane e acqua, tutto sarà un bel giro di parole. Senza pane sopravvivrò qualche settimana, senza acqua solo qualche giorno. Quanto tempo posso vivere senza giustizia? Fame e sete sono due istinti che guidano la nostra vita. Senza loro non si può vivere. Così anche giustizia dovrebbe diventare il pane e l’acqua del mio animo, il motore che anima la mia vita.

La testimonianza

Il mio primo incontro sulle beatitudini è stato quello “Beati i puri di cuore” ed è stato subito amore a prima

vista!!!! È grazie a questi incontri che ho imparato quale deve essere il mio codice della vita cristiana, dove

voglio identificarmi come vera credente. Coloro che spesso agli occhi del mondo sono considerati i più

sfortunati, i più infelici in realtà sono benedetti da Dio, sono Beati, e Gesù è il nostro modello, il quale ha

vissuto in prima persona la povertà, la mitezza, l’umiltà facendosi servo di tutti, accogliendo coloro che,

allora come oggi, sono considerati gli ultimi della società. Ed è per questo che tengo molto alla

preparazione, alla realizzazione degli incontri Capo cerchio, è un momento magico, prezioso dove ogni capo

può veramente concentrarsi solo su se stessa, fare silenzio ed accogliere tutto quello che viene dal Signore.

Spesso ascolto le ragazze e sempre di più mi rendo conto che nella nostra società c’è ancora tanta fame e

tanta sete, c’è una grande insaziabilità. Denaro, potere, successo, sesso, carriera, di cui la gente è affamata

e assetata, lasciano delusi se diventano il fine, l’idolo della vita. Vuol dire che il cuore aspira a qualcosa che

è al di là, più in su ed è un’esperienza radicale. Uno può mettere tutti gli idoli che vuole nel cuore al posto di

Dio, può passare da un idolo ad un altro, ma l’inquietudine resta. Quanta inquietudine c’è oggi nei cuori.

Per non parlare di giustizia. Il concetto di giustizia spesso si limita alla giustizia verso gli uomini che dispone

di rispettare i diritti di ciascuno e di stabilire nelle relazioni umane l’armonia che promuove l’equità nei

confronti delle persone e del bene comune. La giustizia di cui parla Gesù vuol dire fare la volontà di Dio,

essere giusti davanti a Dio significa fare la sua volontà ed osservare la legge. La giustizia sociale , la

solidarietà, la carità, l’atteggiamento per cui l’uomo non punta tutto sulla propria soddisfazione o il proprio

interesse, ma li sottopone all’impegno per la difesa della vita e della dignità del fratello più povero.

Vi lascio con una frase di S. Giovanni Paolo II durante la giornata mondiale della gioventù a Toronto.

“Cari amici, la chiesa oggi guarda a voi con fiducia e attende che diventiate il popolo delle beatitudini. Beati

voi, se sarete come Gesù poveri in spirito, buoni e misericordiosi, se saprete cercare ciò che è giusto e retto,

se sarete puri di cuore, operatori di pace, amanti e servitori dei poveri. Beati voi!”

 

Test:

Nel test mettete sulla bilancia alcuni aspetti legati alle prime tre beatitudini e quello che vi sta a cuore.

Dove pende l’ago?

 

  • Povero in mente
  • Ricco e sodisfatto
  • Pianto
  • Gioia
  • Mitezza
  • Forza
  • Lasciare andare
  • Combattere
  • Perdonare
  • Serbare rancore
  • Accumulare cose
  • Essere sobri
  • Servire per vanto
  • Servire con umiltà
La nostra croce Scout…

Tagliate un’altra punta della croce Scout. Sul retro bianco, disegnate una bilancia. Guardando i risultati del test sopra in che direzione si china l’ago della vostra bilancia.

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