OBIETTIVO: far scoprire alle bambine il sentiero del prato. In modo particolare, il racconto si incentra sui primi due punti della legge, ordine e ubbidienza.
IL RACCONTO
Berta la lucertola era da poco giunta nel nuovo prato: tutto per lei era nuovo. Si osservava intorno e trovava bellissima ogni cosa: i cespugli sparsi qua e là, le piccole pietre e gli alberelli, i fiori. Quel giorno poi il sole splendeva caldo e si rifletteva sul suo agile corpo verde.
Berta pensò tra sé e sé che la prima cosa da fare arrivata in un posto nuovo fosse cercare una bella tana. Con le sue dita sottili si arrampicò su un alberello per riuscire a scorgere il luogo adatto a diventare la sua casetta e…voilà!
Vide una piccola buca nel terreno che sembrava disabitata e subito cominciò a correre per raggiungerla. Proprio mentre correva contenta ecco avvicinarsi dall’alto velocissima un’ape. La povera lucertola provò a scappare ma l’apina la raggiunse e la salutò con cortesia: “Ciao! Come ti chiami? Sei arrivata oggi vero?”. Un po’ infastidita, Berta rispose: “Sono Berta e, hai indovinato, sono arrivata oggi. Adesso però, se vuoi scusarmi, devo andare. Vado di fretta: cerco una tana!”.
“Aspetta!” esclamò l’apina con un grosso sorriso, “ogni volta che un nuovo animaletto arriva in questo prato io e tutti gli altri abitanti amiamo dargli il benvenuto! Così stasera ci riuniremo tutti per te, Berta! Mi raccomando, non mancare!”
Berta era un po’ confusa ma ricominciò a correre verso la buca che aveva visto. Quando arrivò era proprio contenta: la buca era disabitata, poteva diventare la sua tana! Così, tutta soddisfatta ma anche un po’ stanca, si distese, si fece riscaldare dai raggi del sole e pian piano si addormentò. Verso il tramonto, la piccola lucertola si risvegliò di soprassalto: aveva un po’ di fame, era vero, ma a svegliarla erano state tante vocine che provenivano da un cespuglio non molto lontano dalla sua buca.
Berta cercò di sentire qualcosa e all’improvviso si ricordò dell’invito dell’ape…. Che sbadata, lo aveva dimenticato e di sicuro era già in ritardo! Di gran fretta corse sotto il cespuglio dove si erano riuniti gli animali del prato per darle il benvenuto. Appena arrivata, si accorse che erano davvero tanti. Formiche, api, farfalle, topolini, grilli e coccinelle erano lì proprio per lei.
“Buonasera a tutti, sono Berta” riuscì a dire solamente imbarazzata per il suo ritardo. Ad un tratto vide che gli animaletti la fissavano in modo strano e anche l’ape, che aveva incontrato la mattina, le fissava le zampe. Che vergogna! Berta era tutta sporca di terra e in disordine. “Scusate” disse con un filo di voce. “Non preoccuparti” rispose sorridente una coccinella “Amiche formiche, potete portare qui un po’ d’acqua?” “Certamente!” risposero in coro un piccolo gruppo di formichine.
Tutte insieme sollevarono e portarono verso Berta una fogliolina piena d’acqua. “Puoi pulire qui le tue zampe!” dissero. Berta ringraziò e la coccinella le disse: “Benvenuta Berta! Adesso che sei ben ordinata, possiamo cominciare i festeggiamenti per il tuo arrivo.” Tutti gli animali avevano organizzato una bella festa per la lucertola, le sorridevano, si presentavano, le chiedevano da dove venisse e cosa le piacesse. Berta era contenta di essere lì in mezzo a loro. Il giorno dopo decise di fare un bel giretto in compagnia dell’ape. Il piccolo insetto le spiegò che nel prato tutti vivevano in armonia come una grande famiglia felice. Inoltre ogni animaletto ogni giorno svolgeva un compito: le api mantenevano splendidi i fiori, le formiche si occupavano della pulizia, le farfalle dall’alto controllavano che tutto andasse bene, i grilli allietavano tutti col loro canto. Tutti gli animali erano guidati nei loro lavori dalla simpatica coccinella che Berta aveva incontrato la sera prima.
Berta disse: “E’ una cosa bellissima! Gli animaletti sono gioiosi e tutto è ben in ordine e al suo posto grazie all’aiuto di ciascuno. “Da subito” promise Berta all’ape con aria solenne “anch’io farò del mio meglio per questa mia splendida famiglia felice!”