FF 1676

Una notte Francesco fu talmente colpito dal rincrudire delle sofferenze provocate dalle sue malattie che
gli riuscì quasi impossibile riposare e dormire. Ai mattino, come i dolori si attenuarono un poco, fece chiamare tutti i frati dimoranti in quel luogo. Seduti che furono accanto a lui, il Santo li considerò come rappresentanti di tutta la fraternità.
E cominciando da uno di essi, li benediceva, posando la destra sul capo di ciascuno, con l’intenzione di
benedire tutti quelli che vivevano allora nell’Ordine e quanti vi sarebbero venuti sino alla fine del mondo. E lo si
vedeva tutto accorato di non poter mirare i suoi figli e fratelli prima di morire.
Si fece poi recare dei pani e li benedisse. Siccome a causa della sua infermità non aveva la forza per
spezzarli, li fece dividere in molte parti da un fratello, e ne diede un frammento a ciascuno, raccomandando che
venisse consumato interamente. Come il Signore il giovedì santo volle cenare con gli apostoli prima della sua
passione, così anche Francesco, parve a quei fratelli, prima di morire volle benedirli e nelle loro persone benedire tutti gli altri, e mangiare quel pane benedetto quasi in compagnia di tutti gli assenti.
Noi possiamo ben credere a questa intenzione, poiché, sebbene quel giorno non fosse un giovedì, il Santo
disse ai frati che invece pensava proprio lo fosse.
Uno di quei frati conservò una particella di quel pane. E dopo la morte di Francesco alcuni infermi che ne
ebbero mangiato, tosto furono guariti.