FF 24-25

[24] Tutti i frati, in qualunque luogo si trovino presso altri per servire o per lavorare, non facciano né gli amministratori né i cancellieri, né presiedano nelle case in cui prestano servizio; né accettino alcun ufficio che generi scandalo o che porti danno alla loro anima; ma siano minori e sottomessi a tutti coloro che sono in quella stessa casa.
E i frati che sanno lavorare, Iavorino ed esercitino quel mestiere che già conoscono, se non sarà contrario alla salute dell’anima e può essere esercitato onestamente.
Infatti dice il profeta: «Mangerai il frutto del tuo lavoro; beato sei e t’andrà bene»; e l’Apostolo: «Chi non vuol lavorare, non mangi»; e: «Ciascuno rimanga in quel mestiere e in quella professione cui fu chiamato». E per il lavoro prestato possano ricevere tutto il necessario, eccetto il denaro. E quando sarà necessario, vadano per l’elemosina come gli altri poveri.
[25] E possano avere gli arnesi e gli strumenti adatti ai loro mestieri. Tutti i frati cerchino di applicarsi alle opere buone; poiché sta scritto: Fa’ sempre qualche cosa di buono
affinché il diavolo ti trovi occupato, e ancora: L’ozio è il nemico dell’anima. Perciò i servi di Dio devono sempre dedicarsi alla preghiera o a qualche opera buona.

Prove di sentiero collegate a questo brano: 1-2-3

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