Fra tutti gli animali, Santo Francesco prediligeva gli uccelli perché essi sono creature sempre felici.
Volano nel cielo del Signore e cantano con la loro voce melodiosa le lodi del Creatore.
E fra tutti gli uccelli, Santo Francesco prediligeva le allodole. L’allodola vola ogni mattina incontro al sole che nasce come inebriata dalla luce. Essa ha sul capo un ciuffo di piume più scuro.
Santo Francesco, parlando ai suoi frati, di lei dice: “Fratelli miei, la sorella allodola ha il cappuccio come noi. È un uccello che va volentieri in cerca di qualche granellino, e se ne trova anche tra i rifiuti, lo tira fuori e lo mangia. Volando, loda il Signore soavemente, come devono fare tutti gli uomini. Il vestito dell’allodola, ossia le sue piume, ha il colore della terra. Essa offre a tutti i frati un buon esempio, di non avere vesti eleganti, ma modeste e di colore somigliante alla terra che è l’elemento più umile. “
Così Santo Francesco elogiava sorella allodola e quando la sentiva cantare si commuoveva fino al pianto.
Avrebbe fatto qualunque cosa per questi uccelli.
Un giorno dice ai suoi frati: “Fratelli miei, se potessi parlare con l’imperatore, lo supplicherei e lo convincerei a fare, per amore di Dio e di me, una legge speciale: cioè che nessun uomo catturi o uccida le sorelle allodole o faccia loro alcun male. E inoltre che tutti i signori che abitano nei castelli siano obbligati ogni anno, nel giorno di Natale, a far gettare per le strade frumento e altri semi affinché le sorelle allodole abbiano da mangiare in un giorno tanto solenne.”
Questo amore di Santo Francesco per le allodole fu ricambiato da questi uccelli proprio nel giorno della morte del Santo.
Santo Francesco morì all’età di 45 anni. la sua vita durissima, le grandi penitenze, i lunghi digiuni, piano piano avevano indebolito il suo corpo. Dal giorno che il Crocifisso di San Damiano aveva parlato a Francesco, fino alla morte del Santo passano venti anni.
Due anni prima di morire, Santo Francesco si trova in preghiera sul monte della Verna. Piange pensando alla crocifissione di Gesù. Il suo dolore è tanto grande che nel suo corpo compaiono delle piaghe simili a quelle di Gesù. Queste piaghe rimangono aperte e sanguinanti nel corpo di Santo Francesco fino alla sua morte.
La morte di Santo Francesco avviene proprio accanto alla chiesetta della Porziuncola che egli, venti anni prima, aveva riparato. Vicino alla chiesetta c’è ancora quell’albero di fico dove tanto tempo prima Santo Francesco aveva parlato a sorella cicala.
Attorno a Santo Francesco che muore sono raccolti i suoi frati più devoti: Frate Egidio, Frate Masseo, Frate Silvestro, Frate Simplicio e Frate Leone, la pecorella di Dio. Prima di morire Santo Francesco si fa adagiare sulla nuda terra, quella terra che ha lo stesso colore delle allodole.
Santo Francesco muore la sera del 3 ottobre 1226.
Le allodole che sono amiche della luce ed hanno paura del buio della sera, al momento della morte di Santo Francesco, pur essendo già imminente la notte, vengono in grandi stormi a volare sopra il tetto della Porziuncola. Ma il loro canto non è gioioso come quando il mattino salutano il sole. Sembra piuttosto un lamento. Le allodole piangono, come i frati, la morte di Santo Francesco. Piangono il fratello di tutti gli uomini e il fratello di tutti gli animaletti che volano, camminano, strisciano, saltano, nuotano.
Le allodole accompagnano con il loro canto l’anima del poverello Francesco che sale su nel cielo come il sole quando nasce.