Gv 2, 1-11

Senso: gusto

 Stato d’animo/Emozione: Sensibilità

 

Riferimento geografico Riferimento brano

Vangelo riflessione

Riferimento metodologico – obiettivo Emozioni di Maria
Cana di Galilea (Kirbet Kana e dista circa 10 km da Nazareth)Il terzo giorno corrisponde al nostro mercoledì. Secondo la tradizione ebraica le nozze di dovevano celebrare di mercoledì “Non hanno più vino”… “Che vuoi da me, o donna? Non è ancora venuta la mia ora“…”Fate quello che vi dirà.”Gesù congedatosi da Maria, andò sul fiume Giordano da Giovanni Battista, per farsi battezzare. Subito si recò nel deserto e digiunò per 40 giorni e 40 notti. Tornato al Giordano scelse i primi discepoli e come prima cosa li portò con se allo sposalizio di Cana La Madonna intercede per noi, però i miracoli può farli solo Dio, quando e come lo considera opportuno.Abbandonarsi nelle mani di Dio (fate quello che vi dirà) ci dà molto di più di quanto saremmo capaci di procurarci da soli.Se noi doniamo il nostro poco, Dio aggiunge a questo molto di più. Quanto dovevano sentirsi imbarazzati dopo aver scoperto che mancava il vino. La sensibilità di Maria, spinge suo figlio a fare il primo miracolo che salva la stima e la dignità di quella famiglia.La Madonna sapeva che sarebbe giunto il giorno in cui Gesù l’avrebbe lasciata. Ne avevano sicuramente parlato. Ma quando avenne pianse, perchè sentì il dolore che le stava nel cuore, facendole presagire il Calvario.Ripetè il suo grande Eccomi.

 

L’emozione che si vorrebbe trasmettere in questa tappa è lo stupore e la meraviglia che Maria ha provato nel momento in cui ha capito di poter essere, anzi di essere stata, tramite tra la gente e Gesù. La stessa meraviglia e stupore che proviamo noi quando ci accorgiamo che il Signore ha ascoltato le nostre preghiere e ci ha dato la forza – il coraggio – la tenacia di fare qualcosa che da sole sappiamo non sarebbe stato possibile fare.

Il mezzo del metodo ricollegato alla tappa sarà la promessa.

Contesto:

Le coccinelle arrivano alla tappa e formano un cerchio attorno ad un grande quadro. Un personaggio vestito a festa le accoglie e racconta loro la rappresentazione, ovvero le nozze di Cana.

Il quadro rappresenterà gli invitati con i calici colmi di vino alzati in un brindisi e in disparte una donna, Maria, con sguardo rasserenato che osserva la scena dopo il miracolo.

Sarebbe bello se alla tappa, oltre al quadro, ci fosse una “scenografia” da festa del tempo, con un sottofondo musicale e magari alcuni teli colorati per far sedere le coccinelle.

Attività pratica/emozione:

Dopo che il personaggio (potrebbe essere un invitato) ha raccontato il brano e ha descritto lo stato d’animo di Maria, invita le coccinelle a bendarsi. A questo punto farà passare un calice (più di uno altrimenti il giro non finisce mai) di acqua da cui le coccinelle berranno e subito dopo un calice di succo d’uva… le coccinelle dovrebbero gustare “il vino buono” inaspettato.

Il personaggio aiuta a commentare cos’è successo.

Questo gesto ci fa pensare che abbiamo vissuto situazioni in cui abbiamo sperimentato l’azione del Signore in modo “passivo” (come gli invitati che hanno goduto del vino fino alla fine della festa), ma anche in modo “attivo” e cioè quando siamo state noi a chiedere con le nostre preghiere l’intervento del Signore.

Il momento in cui abbiamo fortemente chiesto l’intervento del Signore, per compiere qualcosa non proprio di “miracoloso”, ma di notevolmente impegnativo, è stato quando abbiamo recitato per la prima volta la nostra promessa e ci siamo prese degli impegni che da sole non riusciremmo ad oggi a mantenere, nonostante le esperienze e la buona volontà!

Il personaggio ci invita quindi a ricordarci della nostra promessa, e ancora di più di quando, almeno una volta, ci siamo rese conto di aver fatto qualcosa “sopra le nostre forze” dopo che, come Maria alle nozze di Cana, abbiamo chiesto il suo intervento.

Il personaggio ci consegna dei piccoli quadri con la tela bianca (cartoncini A5 con cornice disegnata o incollata sopra di un altro colore) e ci invita a rappresentare in modo libero quel momento (schizzo – disegno – simbolo). Noi, come Maria nel quadro che ci ha accolto, possiamo renderci conto dell’effetto della nostra invocazione e ringraziare il Signore per averci ascoltato e supportato. Il personaggio ci invita a portare con noi il nostro disegno, come promemoria di grazia!

Riepilogo:

Il personaggio conclude dicendo che anche quando ci sentiamo piccole e impotenti in realtà non siamo mai sole e in ogni momento possiamo fare grandi cose! Per questo il giorno della nostra promessa ci è stato possibile recitare qualcosa di così impegnativo che, anche se al momento eravamo piccole, sapevamo già sarebbe stato un impegno lungo una vita.

Ad ogni coccinella verrà consegnato il 4° pezzo dell’immagine dell’annunciazione con scritto sul retro lo stato d’animo di Maria: sensibilità.

 

 MATERIALE

quadro

– teli e musica (facoltativi)

– calici, acqua, succo d’uva

– travestimento personaggio

– quadri (fogli) A5 un po’ carini da dare alle coccinelle per il loro disegno

– quarto pezzo dell’immagine dell’annunciazione (uno per coccinella)

   

Esempi scena delle Nozze di Cana all’Incontro Nazionale CC