Punto della formazione ABILITÀ MANUALE
Sentiero: Montagna
Prova: Utilizzare diverse tecniche di espressione (ad esempio: quadro statico, mimo, canto e danza, burattini e marionette) e proporre al Cerchio l’attività realizzata.
Riferimento Piano Teologico (se possibile): Francesco ci insegna a voler bene a tutti e ad amare anche i cattivi e i nemici come nella storia dei ladroni [FF 1646]
Periodo: Terzo
Obiettivo: Scoprire e/o approfondire una specifica tecnica espressiva, stimolare la creatività e la fantasia; trovare in Francesco un esempio di bontà e amore fraterno
In tana/All’aperto: Entrambi
Descrizione attività
La Capo racconta: nel bosco il folletto giardiniere ha notato che ultimamente lungo le vie e nei prati si trovano sempre più cose strane a terra, in particolare mascherine e guanti usa e getta. Il folletto si è veramente stancato di passare giornate intere a raccoglierli e buttarli. Stanco di fare solo questo, ha voluto farne un utilizzo diverso; dopo tanto pensare, ha avuto un’illuminazione: i guanti, con quei colori sgargianti, sono ideali per trasformarsi in magici burattini. Basta aggiungere qualche altro piccolo dettaglio trovato in giro qua e là e… un tocco di fantasia! Così ha deciso di condividere con le Coccinelle questa sua idea, magari anche loro potrebbero farne un buon utilizzo…. e riutilizzo!
La Capo inoltre racconta il folletto è così interessato a creare burattini perché i folletti sono soliti riunirsi e raccontarsi attraverso dei piccoli spettacolini le tante storie che si tramandano nel bosco. Invita le CC a partecipare a questa bella tradizione e magari mettere in scena anche loro con i burattini una storia. A pensarci bene, una delle storie preferite dai folletti è la storia di Francesco e i ladroni. La Capo racconta brevemente il brano FF 1646 “In un eremitaggio situato sopra Borgo San Sepolcro, venivano di tanto in tanto certi ladroni a domandare del pane. Costoro stavano appiattati nelle folte selve di quella contrada e talora ne uscivano, e si appostavano lungo le strade per derubare i passanti. Per questo motivo, alcuni frati dell’eremo dicevano: «Non è bene dare l’elemosina a costoro, che sono dei ladroni e fanno tanto male alla gente». Altri, considerando che i briganti venivano a elemosinare umilmente, sospinti da grave necessità, davano loro qualche volta del pane, sempre esortandoli a cambiar vita e fare penitenza. Ed ecco giungere in quel romitorio Francesco. I frati gli esposero 11 loro dilemma: dovevano oppure no donare il pane a quei malviventi? Rispose il Santo: «Se farete quello che vi suggerisco, ho fiducia nel Signore che riuscirete a conquistare quelle anime». E seguitò: «Andate, acquistate del buon pane e del buon vino, portate le provviste ai briganti nella selva dove stanno rintanati, e gridate: –Fratelli ladroni, venite da noi! Siamo i frati, e vi portiamo del buon pane e del buon vino–. Quelli accorreranno all’istante. Voi allora stendete una tovaglia per terra, disponete sopra i pani e il vino, e serviteli con rispetto e buon umore. Finito che abbiano di mangiare, proporrete loro le parole del Signore. Chiuderete l’esortazione chiedendo loro per amore di Dio, un primo piacere, e cioè che vi promettano di non percuotere o comunque maltrattare le persone. Giacché, se esigete da loro tutto in una volta, non vi starebbero a sentire. Ma così, toccati dal rispetto e affetto che dimostrate, ve lo prometteranno senz’altro. E il giorno successivo tornate da loro e, in premio della buona promessa fattavi, aggiungete al pane e al vino delle uova e del cacio; portate ogni cosa ai briganti e serviteli. Dopo il pasto direte: –Perché starvene qui tutto il giorno, a morire di fame e a patire stenti, a ordire tanti danni nell’intenzione e nel fatto, a causa dei quali rischiate la perdizione dell’anima, se non vi ravvedete? Meglio è servire il Signore, e Lui in questa vita vi provvederà del necessario e alla fine salverà le vostre anime–. E il Signore, nella sua misericordia, ispirerà i ladroni a mutar vita, commossi dal vostro rispetto ed affetto». Si mossero i frati e fecero ogni cosa come aveva suggerito Francesco. I ladroni, per la misericordia e grazia che Dio fece scendere su di loro, ascoltarono ed eseguirono punto per punto le richieste espresse loro dai frati. Molto più per l’affabilità e l’amicizia dimostrata loro dai frati, cominciarono a portare sulle loro spalle la legna al romitorio. Finalmente, per la bontà di Dio e la cortesia e amicizia dei frati, alcuni di quei briganti entrarono nell’Ordine, altri si convertirono a penitenza, promettendo nelle mani dei frati che d’allora in poi non avrebbero più perpetrato quei mali e sarebbero vissuti con il lavoro delle loro mani. I frati e altre persone venute a conoscenza dell’accaduto, furono pieni di meraviglia, pensando alla santità di Francesco, che aveva predetto la conversione di uomini così perfidi e iniqui, e vedendoli convertiti al Signore così rapidamente.”
Le CC riceveranno il materiale per realizzare i burattini con i guanti e organizzeranno un breve numero di espressione ispirato alla tematica del racconto di Francesco (*quindi possono cambiare i personaggi e sceglierli a loro fantasia).
Materiale:
- Spazio “nascondiglio” per il corpo così che si vedano solo le mani;
- guanti in lattice colorati;
- occhietti di plastica;
- scovolini;
- pennarelli indelebili scuri;
- cartoncini colorati;
- tutto ciò che la fantasia suggerisce e la natura circostante offre.
Durata attività: Circa 20 minuti
Note: Se vi sono alcune coccinelle che stanno lavorando alla specialità di Folletto, sarebbe opportuno coinvolgerle nell’illustrazione della tecnica.
Esempi di burattini con i guanti: